Iran

Carissimi amici, questa volta si parla dell’Iran (o Persia kedirsivoglia). Un breve viaggio di 2 settimane fatto a marzo.
Nonostante i tanti luoghi comuni, viaggiare in Iran è molto facile. Le città sono ben collegate con pullman che partono di continuo, non c’è praticamente criminalità e gli iraniani sono molto ospitali. Piccoli problemi ci sono per il fatto che bisogna portarsi dietro tutti i soldi perché i bancomat non funzionano per via dell’embargo economico, a volte è difficile comunicare perché pochi parlano inglese, ogni volta che bisogna attraversare una strada è peggio di una roulette russa (e non vi nascondo che dopo un po’, come tecnica, non mi sono fatto scrupolo di utilizzare come scudo umano altri pedoni attraversanti, incluso donne e bambini!) ma soprattutto… niente alcool!! Ehhhh. Per via della Shariʿah, la legge islamica, l’alcool è vietato!! Due settimane senza, non lo so di sicuro ma credo che è da quando avevo sui 15 anni che non passavo due intere settimane senza bere nulla! Però vabè, in fondo niente di così drammatico.

 

L’arco di Theran, prima tappa del mio viaggio. Da Teheran sono poi sceso giù a sud fino a Shiraz, fermandomi a Kashan, Esfahan, Yazd e Shiraz e visitando altri luoghi intorno a queste città, fra cui Persepolis, l’antica capitale persiana.

 

Un ristorante a Teheran. Theran non è molto diversa da una normale città europea e le donne spesso vestono in maniera normale, col il velo in testa appena accennato. Invece nelle città più piccole e tradizionali la gran maggioranza delle donne veste completamente di nero, con la testa ben coperta.
I ristoranti in Iran sono rari. Probabilmente il motivo è dovuto al fatto che gli iraniani preferiscono al ristorante i picnic nei parchi e i turisti sono ancora pochi.

 

Donne a Teheran col tipico vestito nero.

 

Una strada a Theran.

 

Bambine al museo.

 

Nel bazar di Teheran. Tutte le città hanno grandi e vivacissimi bazar.

 

Una moschea a Kashan. In linea di massima le città in Iran non sono belle (a parte Esfahan) però camminando ci si imbatte spesso in posti spettacolari, soprattutto moschee.

 

Un’anziana del villaggio montano Abyaneh, vicino Kashan.

 

Ma… è il famoso bambino dell’Isis!! E’ lui!

 

La spettacolare e un po’ psichedelica moschea cerimoniale di Kashan. Molto ospitali, una signora quando ha visto che scattavo foto ha acceso altre luci apposta per me. Poi mi hanno offerto te e cioccolatini.

 

Nel bazar di Kashan.

 

Ragazzi in una tea house, un po’ l’equivalente dei nostri pub.
Cioè io ogni tanto magari un te lo bevo anche volentieri… ma v’immaginate passare tutta la gioventù così?! Senza poter bere?? Che poi come sempre è tutta colpa degli americani (è quasi un assioma della storia contemporanea). Infatti dopo la seconda guerra mondiale l’Iran si avviava a diventare una normale democrazia con il primo ministro Mossadeq, un laico modernizzatore. Ma questo ovviamente agli USA non andava giù, e appoggiati soprattutto dai perfidi inglesi, terrorizzati dalla nazionalizzazione del petrolio iraniano che volevano continuarsi a rubare tranquillamente, organizzarono il colpo di stato che mise al potere come loro fantoccio lo Scia Pahlavi, una delle più brutali dittature del secolo scorso. La rivoluzione islamica del 1979, con tutte le sue assurde leggi, è venuta come reazione ad essa.

 

Un ponte a Esfahan (o Isfahan), la più bella fra le città che ho visitato.

 

Lo spettacolare soffitto della moschea Loftollah, una delle moschee che si affacciano sulla piazza principale di Esfahan.

 

La cattedrale Vank, chiesa armena (cristiana).

 

Nel tempio del fuoco di Zoroastro o Zarathustra, profeta persiano che verrà poi ripreso e reinterpretato da Nietzsche. Fu la principale religione di gran parte dell’Asia centrale, prima dell’avvento dell’Islam. Questo è il tempio a Theran, in realtà un normale edificio con una sala vuota dove in un angolo, dentro una stanzetta a parte, c’è il fuoco sacro che arde. Ne ho visto un altro simile a Yazd, uno dei luoghi originari dello Zoroastrismo, anch’esso un edificio abbastanza moderno, dove però c’è una fiamma che spostandosi da vari templi si dice stia bruciando ininterrottamente fin dal 470 d.C.

 

E vedete che anche quest’anno la moda in Iran si è sbizzarrita! Un completo tutto nero che però a dire il vero è lo stesso della collezione autunno-inverno 2014. Ad essere precisi anche 2013, 2012, e così via indietro nei secoli e millenni.

 

A Yazd. Il mercoledì prima del capodanno iraniano (che in Iran avviene il 21 marzo, quando si è entrati nel 1394 – eh, quasi mille e quattro!) si celebra la festa del fuoco. I ragazzi accendono dei grossi falò nelle strade e poi ci buttano dentro… bombole del gas! Che esplodono, volando via un po’ dove capita.

 

Ragazzino a Shiraz, l’ultima città visitata. Probabilmente il nome di quel vino viene da qui, infatti è uno dei primi luoghi al mondo dove hanno prodotto il vino tanto è vero che in alcune giare hanno trovato tracce di vino vecchio circa 7000 anni! Oggi invece non ce n’è, paradossi della storia.

 

I resti di Persepolis, una delle più belle città dell’antichità, distrutta di proposito da Alessandro Magno nel 330 a.C.
Ma come, Alessandro Magno?? Il portatore dei sublimi valori greci in oriente?? L’uomo che secondo Hegel fu strumento della “furbizia della ragione” che tramite lui poté materializzare il suo spirito razionale nel mondo antico?? Distrugge tutto così, senza motivo? Eh sì. L’ha fatto, l’ha fatto.

 

Queste invece sono tombe di gloriosi re persiani, fra cui Dario. Altri grandi teppisti, questi invece hanno incendiato l’acropoli di Atene. Insomma come vedete nulla è cambiato, un po’ ti distruggo io, un po’ mi distruggi tu, e tutti contenti.

 

La moschea rosa a Shiraz.

 

E una selezione di 40 foto con risoluzione più grande.

 

Dekaro’s Travel Map

E visto che ci siamo, metto anche una mappa con le nazioni del mondo visitate finora. Sono 81. E mica cazzi. Però ora non bisogna sedersi sugli allori. Chi si ferma è perduto. Alla prossima!

Un attimo un attimo dek… e che hai mangiato durante il viaggio?? E’ facile rispondere: stufato di melanzane. Per qualche motivo era quasi sempre l’unico piatto vegetariano disponibile.

E ora… fatemi bere un bicchierino alla nostra salute! Alla prossima.

 

Torneo di scacchi Open Malta 2014: presente!

Gentile visitatore del blog, questa volta ci sarà una puntata speciale dedicata agli scacchi invece che ai viaggi. Infatti, fra le tante, il vostro affezionatissimo è anche uno scacchista e si è quindi spavaldamente e forse sconsideratamente iscritto all’International Open Chess Malta 2014 che si terrà in questa settimana. Un torneo di altissimo livello, giocatori da tutto il mondo, ben 3 Gran Maestri e 5 Maestri Internazionali (Lista partecipanti), tanto per farvi capire in tutta la storia scacchistica italiana siamo riusciti finora a creare solo 5 Gran Maestri, di cui il più forte, il giovanissimo campione Fabiano Caruana è in realtà nato e cresciuto negli Stati Uniti ma per nostra fortuna, spinto forse da un sentimento di pietà, ha scelto la nazionalità italiana e in questo momento è addirittura il numero 2 al mondo!

Io purtroppo non sto a quei livelli e infatti già ieri ho perso la prima partita, con un giocatore molto forte però, uno svedese con ben 2057 punti ELO FIDE. I punti ELO sono il punteggio che ogni scacchista ha in base ai risultati, ho riscoperto di averne 1694 (per la precisione non FIDE ma nazionali perché un tempo quelli internazionali si assegnavano dalla categoria magistrale in su) e ho il titolo di Seconda categoria nazionale italiana (anche se veramente sono 10 anni che non gioco. Eh? Come?? Dicevo che saranno 20 anni che non gioco. Cosa? Parli forte non si capisce… Sto dicendo che saranno 30 35 anni che non vedo un pezzo di scacchi… [Ref: https://www.youtube.com/watch?v=LL5m93Mu2U0])

Siccome nella puntata precedente avevo parlato di poker viene naturale fare qualche paragone. Primo paragone, – che salta subito in mente anche a un profano: il poker è indissolubilmente associato alla parola “fortuna”, gli scacchi alla parola “intelligenza”. E uno. Ed è infatti forse per questo che il poker è diventato così popolare in questi tempi così pusillanimi e quaquaraqua. Perché i pokeristi possono dire uhhh sono fortissimo ma la sfortuna mi perseguita uuuhhh è un imbroglio sono un genio ma il mescolatore di carte è truccato uuhhhh avevo fatto il miglior bluff del secolo ma l’avversario essendo scarso non ha capito la mia sottigliezza e perciò ha vinto, ed altri simili deliri, mentre negli scacchi non c’è scusa che regge. Quindi il pokerista può far credere agli altri ma soprattutto a se stesso di essere un campione imbattibile, confermato anche dal fatto che di tanto in tanto gli capita di vincere per davvero. Mentre poi quando perde, ovvero quasi sempre, è perché perseguitato da sfortuna, complotti e avversari che non lo capiscono perché è troppo avanti. Lo scacchista deve invece ammettere la triste realtà di essere una mezza pippa. A parte i pochi veri campioni esistenti ovviamente.
Altra differenza: il pokerista gioca per soldi, quello è il fine. Lo scacchista, non gioca certo per soldi perché, a parte i pochi campioni, al massimo può raggiungere un qualche piccolo premio in torneo. Gioca per giocare, per fare una bella partita, e quando perde valorosamente contro un avversario più forte è contento comunque di aver giocato bene, cosa che invece non esiste nel pokerista sconfitto. Viene quindi naturale una seconda divisone, questa volta di classe, in senso proprio marxista: i mercanti e borghesi giocano a poker, noi aristocratici preferiamo gli scacchi.

Aleeeeèèè vabè ovviamente ora non vorrei che se la prendano i tanti amici pokeristi che stando nell’ambiente sto conoscendo in questi mesi e soprattutto non vorrei che se la prenda a male la mia azienda che ad ogni mia puntata mi vede parlar male della categoria e poi magari alla fine si inkazza davvero. No no. Il poker è un bel gioco. Complicatissimo fra l’altro, per calcolare le probabilità degli outs bisogna moltiplicare per due ma a volte anche per 4! Mamma mia.

Bene, altra particolarità di questo post sarà che verrà aggiornato via via nel corso della settimana, coi risultati, magari qualche partita commentata ecc… Se poi finisco a zero punti lo cancello proprio, non c’è mai stato, ve lo siete sognato.

Ma non finisco a 0 punti. Oggi vinco.

Ecco invece la partita di ieri, io sono il bianco:

1 turno 16 novembre, Io – Lars Grahn (Svezia) 0-1

E’ stata fra le partite più lunghe del primo turno, oltre 4 ore e mezza di gioco. In linea di massima, l’avversario ha scelto la difesa Alechin che consiste nel mettere di proposito il proprio cavallo sotto attacco dei pedoni avversari per farli avanzare creando debolezze. Io però ho preferito fare il mio solito setup di pezzi quando gioco col bianco ovvero g3, Ag2, arrocco corto ecc… un sistema che posso usare praticamente contro tutte le difese e mi consente quindi di non doverle studiare. Il nero ha iniziato subito ad attaccare (9… f5) e io l’ho di proposito invitato a minacciarmi i pezzi con i pedoni (11. Ag5 e 13. Ch4) perché speravo che una volta indebolitosi completamente l’arrocco potevo contrattaccare (catenaccio e contropiede insomma). Ma purtroppo non ho potuto o voluto, non me la sono sentita di fare h4, ho tentato un attacco sul lato di donna, subito bloccato e a un certo punto l’avversario ha potuto spingere uno dei suoi pedoni avanzati (25… f4) mettendomi in difficoltà. Da quel momento c’erano moltissime minacce tattiche e ho perso un pedone. Sono entrato in un finale perso che l’avversario ha giocato con grande precisione e non c’è stato nulla da fare. Nell’ultima mossa sono in zugzwang, cioè se potevo restare fermo in quella posizione non avevo problemi, il nero non poteva progredire, ma essendo costretto a muovere devo spostare il re e ho abbandonato. La partita è anche qui: http://en.lichess.org/6bfwjB0b#1 con alcune analisi del computer, un po’ strane come sempre, fra l’altro non ha analizzato tutta la prima parte che è stata secondo me la più interessante.

Vabè, vi terrò aggiornati. E grazie per il vostro supporto, siete come il nono pedone in campo!

 

2 turno – 17 nov. Steve Mizzi (Malta) – Io 0-1

Una vittoria abbastanza facile contro un ragazzo maltese. Mi trovo subito in vantaggio di sviluppo e per evitare una minaccia di forchetta l’avversario si fa incastrare l’alfiere. Dopodiché sperando forse in un controgioco decide di riprendere il pedone di regina ma a quel punto si fa quasi incastrare anche la regina e per salvarla perde un cavallo. Poco dopo anche un terzo pezzo.

Guadagno quindi il mio primo punto (con la vittoria si ottiene un punto, con il pareggio mezzo e con la sconfitta ovviamente nulla), una veloce vittoria scaccia-crisi che mette subito a tacere le solite critiche pronte a germogliare intorno al vostro buon dekaro. Domani ci sono altre due partite. Ma non garantisco una grande performance in quella mattutina.

 

3 turno – 18 nov. Io – Gary Hinchcliffe (Inghilterra) 0-1

Bene, rieccomi. Ieri due partite molto faticose una con un inglese (quella qui sopra), persa, e con un brasiliano, quella che segue, vinta. L’inglese aveva 1918 punti ELO, quindi un giocatore molto forte, l’apertura è la francese ma, come vi ho già detto, col bianco imposto sempre lo stesso setup (ovviamente con qualche accorgimento, qui ad esempio ho dovuto giocare prima Cd2). Praticamente io col bianco uso la mossa di vantaggio come regalo per non dover studiare le varie difese del nero. A un certo punto la posizione era più o meno pari però siccome mi avete criticato aspramente per non aver giocato con molta grinta la prima partita ho deciso di partire all’attacco (21. Cg5 e 22. Dh5) se l’avversario giocava h6 su Cg5 avevo già deciso di sacrificarlo in f7 (e poi Dh5+, Ah3 con minaccia su pedone, magari alzata di torre e3 f3 ecc…). Con Dh5 il dado era tratto perché a quel punto l’avversario guadagna materiale e quindi se l’attacco al re va male perdo, come purtroppo è stato. Ho messo la partita anche qui con alcune analisi del computer: http://en.lichess.org/5goUBWzj#1 e a quanto pare non c’erano comunque molte possibilità nell’attacco. Con la mossa 28… Dd4 sono costretto Df3 e a quel punto Ce5 è vincente.

 

4 turno – 18 nov. Alexandre Zanini De Castro (Brasile) – Io 0-1

La partita seguente, giocata nello stesso giorno, contro un brasiliano. E’ una Est-indiana, l’apertura che imposto col nero contro d4, che poi a dire il vero non la conosco nemmeno tanto bene, ma questo non lo diciamo troppo in giro almeno fino a che non finisce il torneo. Comunque sia, il bianco ha scelto la variante classica (Cf3, Ae2) che di solito, in caso di blocco del centro, porta ad un attacco del nero sul lato di re e un attacco del bianco sul lato di donna, a volte delle vere e proprie corse di pedoni a chi riesce per primo a creare la minaccia fatale. Qui invece è stato il bianco a voler iniziare un attacco sul lato di re, a cui io ho risposto con contrattacchi sia per le suddette impietose critiche, sia perché oggettivamente era la cosa giusta da fare. A un certo punto ho sacrificato un pedone (13… Cf4) che però il bianco non ha accettato (dopo… Ae5 con minaccia alla donna tutti i miei pezzi sarebbero stati attivi contro il re) ed ha invece preferito cambiare l’alfiere, poco male, visto che come spesso capita in questa apertura è un alfiere sfigatissimo (per via del pedone bloccato in e5). A un certo punto non so perché, di fronte ad una minaccia del cavallo invece di spostare la torre ha preferito cambiarla per cavallo e pedone. Subito dopo decido di cambiare le donne dandogli in cambio però un pedone passato e unito (21… De5, che ho preferito a De7, forse migliore) e a quel punto, nonostante mi trovo in leggero vantaggio materiale devo fronteggiare tantissime minacce, soprattutto legate al pedone in d che inizia ad avanzare. Alcune case sono deboli e i cavalli possono farla da padrone, insomma una situazione molto stressante, poi anche un po’ la fatica si iniziava a far sentire, era la seconda partita del giorno. Comunque sia ho giocato in maniera molto attenta e alla fine ho guadagnato il cavallo con una manovra che era abbastanza ovvia, ma forse anche l’avversario era un po’ stanco in quel momento. La partita si trova anche qui, con alcune analisi del computer: http://en.lichess.org/gCK9GAoV/black#1

Guadagno quindi il secondo punto. La prossima volta vi racconto anche un po’ come sta andando il torneo in generale, comunque potete vedere gli aggiornamenti qui, cliccando sui “Bulletin” a destra.

Fra poco ho un’altra partita, speriamo bene! Però a dire il vero inizio a sentirmi un po’ stanco.

 

Nuovo aggiornamento con altre 3 partite, due giocate ieri e una l’altroieri. L’altroieri mi è capitato uno statunitense 1805 punti elo, ho attaccato e potevo vincere ma purtroppo non ho trovato il colpo del ko e sono entrato in un finale leggermente inferiore che ho giocato male e ho perso. Una partita molto divertente comunque, molte scintille sulla scacchiera. Ieri mattina un maltese con addirittura 2119 elo, Candidato Maestro. Giocavo col nero, è stata una partita molto strategica, che ho giocato in maniera forse un po’ troppo passiva, ho resistito a lungo ma alla fine ho perso. Infine, sempre ieri sera un altro maltese, 1528 elo e ho vinto, anche questa una partita molto divertente con molti tatticismi.
Vediamole.

5 turno – 19 nov. Io – Cristopher Baumgartner (USA) 0-1

Siciliana, io ho il bianco e uso il mio solito setup (che poi sarebbe l’Est-Indiana in contromossa, cioè giocata col bianco) comincio ad attaccare e con 21 f4 ho un forte attacco (anche l’avversario dopo la partita mi ha detto che non l’aveva vista e a quel punto credeva che avrebbe perso). Putroppo per me però la donna nera in b2 ha un certo controgioco e quindi in seguito non ho potuto giocare alcune varianti per evitare di prendere a mia volta il matto. Comunque una partita molto divertente, alla 23 mossa gioco una Cxh6+, molto scacchi-spettacolo, poi alla 28 mossa resto molto a pensare perché sento che, data la posizione, c’è una mossa vincente. Alla fine gioco 28.Tf3, minacciando il matto in g3, ho pensato a lungo anche a Tf4 che evitava lo scacco di donna del nero per poi portarla in h4 minacciando il matto. Purtroppo per me però il nero si è difeso bene e poco dopo ero io a dover stare attento a non prendere matto. Qui c’è la partita con le analisi del computer: http://en.lichess.org/mxNrP0kU#1, ovviamente il computer in queste situazioni tattiche fa analisi abbastanza fantascientifiche con lunghe varianti ecc… però è vero che grazie al computer ho visto che effettivamente c’era la mossa vincente in quella posizione: era Rh1, lasciando quindi la casa g1 alla torre, strano che non l’ho vista perché è una manovra tipica in quelle posizioni ed inoltre mi evitava lo scacco di donna che mi infastidiva, però per qualche motivo continuavo a pensare di portare la torre in attacco alzandola. Al di là delle analisi del computer, se esaminate in quel momento ci sono molte varianti tattiche divertenti perché spesso si basano su chi fa matto prima (ad esempio quella con Dxc2 ecc…). Dopo tutta la tempesta tattica siamo entrati in un finale leggermente sfavorevole per me ma l’ho giocato malissimo, dapprima con axb e poi con una vera e propria svista, ho sbagliato a calcolare, 41.Te2 che è perdente. Purtroppo in quel momento mi sentivo un po’ stanco e a dire il vero anche dal punto psicologico si vede che volevo che finisse prima, vincendo o perdendo durante l’attacco, ricominciare tutto d’accapo nella nuova posizione mi ha sconfortato.

 

6 turno – 20 nov. David Cilia Vincenti (Malta) – Io 1-0

La partita col Candidato Maestro. A dire il vero quando ho visto che mi era capitato un giocatore con 2119 punti ELO ho bestemmiato tutti i santi perché avendo 2 punti su 5 mi aspettavo un avversario non forte. Vi spiego, perché non vi ho ancora detto come funziona il sistema degli accoppiamenti. Si chiama sistema italo-svizzero e consiste nel fatto che i giocatori tendono a giocare con quelli che hanno gli stessi punti in classifica. Poi per determinare la classifica di quelli che stanno a pari punti, si fa la somma dei punti di tutti i giocatori con cui hanno giocato, così chi ha giocato con i più forti sta avanti a chi ha giocato con i meno forti.
Questo è anche un motivo per cui mi vedete andare a corrente alternata (sconfitta, vittoria, sconfitta, vittoria ecc…) perché nel primo turno, avendo io pochi punti elo sono capitato con uno molto forte, dopodiché mi sono sfidato con uno che aveva perso il primo turno, ho vinto e mi sono ritrovato fra i forti e così via, quindi quando con 2 punti su 5 ho beccato un 2119 ovviamente mi sono sentito di fottere. Ma il motivo è che questo torneo è davvero di altissimo livello e quindi addirittura un 2119 si trovava con 2 punti su 5! Però dopo le iastemmie devo ammettere che sono stato contento di affrontare in una partita ufficiale un giocatore di categoria magistrale, perché è sempre emozionante e istruttivo. Eccola qui:

Una Est-Indiana, variante Samish, ovvero quella in cui il bianco gioca f3. Anche questa Est-Indiana però è stata anomala. Infatti quasi sempre in questa variante il bianco arrocca lungo ed attacca sul lato di re, ad esempio con g4. Invece in questo caso il bianco ha arroccato corto ed attaccato sul lato di donna. Io ho giocato in maniera un po’ passiva, però il motivo principale per cui non ho mai spinto in e5 è dovuto al fatto che non volevo chiudermi l’alfiere in fianchetto, utilizzandolo magari al momento giusto per attaccare. Una partita molto strategica, con la perenne minaccia di spinta in d6 da parte del bianco, ma non c’è stato nulla da fare, ho resistito fino a che ho commesso un errore prendendo il pedone 31… gxh4.
La partita è anche qui con le analisi del computer: http://en.lichess.org/lowJMiUf/black#3

 

7 turno – 20 nov. Io – Otmar Hansi (Malta) 1-0

Stavolta invece dovevo vincere, non c’erano scuse, gioco col bianco contro un avversario con elo più basso. Ma è stato molto difficile, una partita molto divertente. Io il mio solito setup, ho visto in seguito che siamo entrati in una apertura Konstantinopolsky, azz, e come spesso mi capita l’apertura non è andata molto bene. A un certo punto con la mossa 11… h6 devo stare attento a non farmi incastrare l’alfiere, però non mi andava di spostare il cavallo per ritirare dopo l’alfiere, mettendomi anche in questa partita sulla difensiva e allora ho subito contrattaccato sacrificando un pedone con 12.d4 puntando sul fatto che dopo avrei avuto uno sviluppo dei pezzi molto attivo che di certo avrebbe compensato. L’avversario però per qualche motivo alla fine non ha preso il pedone e quindi mi sono ritrovato con i pezzi ben sviluppati e senza nemmeno stare in svantaggio materiale. Ho quindi subito guadagnato un pedone e da lì è iniziata una lunga ed estenuante lotta per concretizzare il vantaggio. Se vedete alcune posizioni sembrano stravinte per me ma in realtà sono ancora tutte da giocare (come in effetti hanno confermato le analisi del computer: http://en.lichess.org/24lZaAqy#1). Il motivo è dovuto al fatto che quando si hanno gli alfieri di colore contrario e non ci sono più i cavalli alcune case sono impossibili da difendere. Si genera una posizione in cui un giocatore ha il dominio su alcune case e l’avversario su altre di colore opposto. Un altro problema per me era dovuto al fatto che i finali di alfiere contrario sono patti in caso di solo un pedone di vantaggio (e a volte anche di due) quindi dovevo vincere prima di entrare in finale. Quindi, come vedete c’è stato una sorta di assalto, in cui però il nero aveva sempre una risposta. Ma come in tutti gli sport conviene sempre attaccare perché si mette l’avversario sotto stress e lo si induce all’errore. Errori ne abbiamo fatti entrambi, ad esempio l’avversario alla 39esima mossa Tff7 (si trovava anche a corto di tempo in quel momento) ed io in quella subito dopo, non giocando l’ovvia Txd6. Ah, per la cronaca ho finalmente vinto una partita col bianco!

Riguardo al torneo in generale a due partite dalla fine si trova in vantaggio un giovane Gran Maestro mongolo (di nazionalità), Gundavaa Bayarsaikhan, ho anche trovato alcuni articoli su di lui su internet, ad esempio: http://www.infomongolia.com/ct/ci/4970 su InfoMongolia, un link che può tornare anche utile per tenerci aggiornati su cosa accade in Mongolia.
Stasera invece affronterò la tedesca Sabine Plauth-Herr, 1988 elo, sono un po’ stanco ma vi assicuro che combatterò fino alla morte. Proprio alla lettera, dovete sapere che ultimamente accadono morti misteriose nei tornei di scacchi, dovute forse allo stress o c’è chi parla di uso di anfetamine, boh, d’altro canto si sa che gli scacchi sono un sport estremo, leggete ad esempio
quest’articolo, con una scena anche un po’ tragicomica quando gli infermieri entrano in sala con la loro apparecchiatura e gli scacchisti si immaginano chissà quale attentato fantascientifico e scoppia il panico. Vabè un po’ paranoici lo siamo, bisogna ammetterlo.

 

Ultimo aggiornamento con le ultime due partite! Il torneo infatti è finito ed ho totalizzato 4 punti su 9, non male, insomma senza infamia e senza lode. Vediamo le ultime due partite, una persa e una vinta:

8 turno – 21 nov. Sabine Plauth-Herr (Germania) – Io 1-0

Una partita molto divertente, un sacco di azione fin dall’inizio. E’ ancora una volta una Est-Indiana, questa volta la variante dei 4 pedoni, dove il bianco spinge subito ben 4 pedoni al centro, coi cavalli appostati dietro, ma non vi spaventate quando la vedete, in realtà è tutto sotto controllo. Io ho scelto una variante meno giocata, 6… Ca6 (di solito si gioca 6…c5) e poco dopo, quando ha giocato 10.Dc2, nel mio Gulliver ha iniziato a rimbombare un qualcosa, proveniente da non so quando e dove, che cioè in quella posizione c’è un giochetto tattico per portarsi in vantaggio posizionale. Ovviamente ho dovuto ritrovarlo lì sulla scacchiera ed è appunto 10… Cfxe4 e si basa dapprima su una inchiodatura e in seguito su una forchetta (o, se difende di cavallo con 12.Cfd2 c’è l’entrata di regina con scacco in h4). Dopo, quando ha ripreso il pedone con l’alfiere ormai perso, ho ripreso forse un po’ spavaldamente con il pedone invece che con la Torre. Il motivo è che volevo dimostrare la teoria dello Yin/Yang, gli opposti che si alternano e quindi mi piaceva vedere che dopo solo poche mosse non era più il bianco ma il nero ad avere un controllo totale del centro coi pedoni. Poi ci ho piazzato pure il cavallo in e4. Avevo secondo me un certo vantaggio posizionale e ho cercato di attaccare. In particolare, alla 25esima mossa ho giocato 25… e5, invece della più ovvia …Tc8 perché pensavo che se il bianco usava quel piccolo tatticismo per guadagnare un pedone, dopo con De5 (a cui sarebbe seguita anche Tb8) avevo un attacco straordinario sul re. Invece la mossa dopo 28.Cg5 mi ha sorpreso, è una mossa con tantissime minacce, in particolare una sequenza che porta al matto affogto (cioè ad esempio Dc4 scacco, Rh8 -altrimenti c’è matto in f7, Cf7 scacco, Rg8, Ch6 scacco doppio, Rh8, Dg8 scacco, Torre mangia g8 e matto di cavallo in f7). Però non ho visto che la semplice Tf8 in realtà para l’attacco perché la regina non può riprendere dopo la torre che mangia il cavallo in f7 perché è a difesa della casa b2. Purtroppo quindi ho giocato Rf8 e da lì è partito un attacco molto forte del bianco che in alcuni momenti mi è sembrato fatale, ad esempio alla 32esima mossa mi aspettavo semplicemente Td2, dove forse avrei abbandonato. Per qualche motivo ha giocato invece Cxg7, forse non aveva visto che la donna poteva liberarsi con uno scacco, ma comunque sia poco dopo siamo entrati in un finale di Torri in cui avevo 2 pedoni in meno ed ovviamente ho perso. La partita sta anche qui http://en.lichess.org/JFzU9Px8/black con alcune analisi del computer.

 

9 turno – 22 nov. Io – Kjell Kalen (Svezia) 1-0

La nona e ultima partita del torneo, contro uno svedese, 1520 punti elo. Gioco coi bianchi. L’apertura stavolta va bene e mi ritrovo subito con un forte attacco, approfittando anche del fatto che un cavallo dell’avversario è praticamente fuori gioco al bordo della scacchiera sul lato di donna. Mi porto quindi in vantaggio di un pedone che è anche passato e sostenuto. E’ una posizione che sembra vinta, tento varie manovre, provo a creare dei tatticismi ma l’avversario si difende bene ed a un certo punto il mio vantaggio è quasi scemato. Ho però ancora un certo vantaggio dovuto al fatto che nel finale il re avversario è lontanissimo dall’azione e poco dopo credo di nuovo di avere una posizione vincente, dovuta al fatto che per il nero è difficile difendere i suoi pedoni sul lato di donna, visto che sto praticamente giocando 2 pezzi contro uno. Però anche stavolta, con mia sorpresa, a un certo punto mi accorgo che il vantaggio è scemato, il re avversario è riuscito a raggiungere il mio pedone sul lato di re e tornare giusto giusto in tempo in difesa. Mi gioco un’ultima chance sacrificando il mio cavallo sul suo pedone per trovarmi 2 pedoni contro cavallo e sperare di promuoverne uno. Non ci speravo molto, e quasi sicuramente era impossibile, però succede una cosa strana, l’avversario fa effettivamente la mossa più giusta e semplice per pattare, ovvero non prende il cavallo ma mangia uno dei 2 miei pedoni entrando in un finale di re e pedone contro re patto. Ovviamente bisogna conoscere la tecnica per pattare, che si basa sull’opposizione al re, praticamente il re non può avanzare e alla fine ci si ritrova in una posizione in cui c’è o la perdita del pedone o lo stallo. Siccome era stato lui stesso ad entrare in quel tipo di posizione ero convinto che conoscesse bene la procedura e invece con mio grande stupore alla mossa 64 gioca Rc8 invece di Rb7. Dopodiché Rc6 è vincente. Una vittoria quindi in zona Cesarini, la quarta, che mi fa concludere il torneo con 4 punti su 9. La partita con le analisi del computer qui: http://en.lichess.org/WVATVEx5#1

Un torneo davvero bellissimo ed emozionante, unico rammarico il non aver mai avuto la possibilità di giocare la difesa che mi ero preparato col nero contro e4. Come forse già vi ho detto, non sono un fan della teoria delle aperture, però stavolta in via del tutto eccezionale mi ero preparato benissimo una difesa contro e4, chiamata il Leone. Però mi hanno sempre aperto d4 col bianco, vabè verrà sicuramente il momento in cui il Leone verrà sfoderato dal vostro GiancuMaster, come ormai iniziano a chiamarmi qui (che viene dal soprannome “Giancu”, proveniente a sua volta da “Gianculoso” il nick che usavo per giocare a poker, a sua volta proveniente da “Giandecaro” che non so quando e come mi fu appioppato, insomma i miei futuri biografi non avranno certo vita facile!!).

Alcune foto fatte col cellulare.

La mia ultima epica battaglia, la partita giocata oggi (che fra l’altro continua nel retro della pagina).

 

La sala del torneo.

 

La prima scacchiera all’ultimo turno. A sinistra il vincitore, il GM Bayarsaikhan e a destra il secondo classificato, il IM Ahlander. Visto che ci siamo vi metto anche la partita tanto è durata ben 7 mosse!!

G. Bayarsaikhan (2492) – B. Ahlander (2395) 1. d4 f5 2. g3 Cf6 3. Ag2 g6 4. Cf3 Ag7 5. O-O O-O 6. c4 d6 7. Cc3 Cc6 1/2-1/2

Senn sprecat, insomma un mezzo “biscotto” per assicurarsi il primo e secondo posto, fra l’altro il Maestro Internazionale è svedese e di biscotti quindi se ne intende, non so se vi ricordate Svezia-Danimarca 2-2 ai danni dell’Italia. :-)

Potete vedere qui la classifica finale

Vincitore del torneo con 8 punti su 9 il Gran Maestro mongolo Gundavaa Bayarsaikhan. Segue il Mestro Internazionale svedese Björn Ahlander con 7 punti e mezzo e il Gran Maestro bulgaro Marijan Petrov con 7 punti. Scendendo un pochino giù la classifica (beh, ad essere onesti scendendo un bel pochino giù la classifica) al 115 posto trovate l’italiano De Caro, Giovanni. Aleeeee. In totale ci sono stati 167 giocatori da ben 30 nazioni diverse.

Fra l’altro notate che nella lista dei giocatori stilata prima del torneo in base al punteggio, io ero al numero 119 quindi praticamente mi sono piazzato come previsto, ritornando al discorso delle differenze col poker dove vince chi si sveglia prima la mattina. Ovviamente è capitata qualche singola grande o misera performance (ad esempio vedo che c’è un Candidato Maestro al 145esimo posto) però in linea di massima sono state rispettate le previsioni.

Beh, e con questo vi saluto, volevo però ringraziarvi perché mi avete di sicuro aiutato nelle prestazioni, dico davvero non è la solita frase di rito. Il fatto è che, anzitutto, avendo deciso di mettere le partite nel blog dovevo stare doppiamente concentrato per non auto-immortalarmi qualche stronzata pazzesca. E poi il fatto di sapere che poi vi avrei raccontato la partita e via via il torneo mi ha dato quel pizzico di grinta in più che sicuramente è servita. Alla prossima!! :-)