Salve fedeli amici! Mi trovo ancora in Costa Rica, dove, approfittando del fatto che non c’è l’esercito, ne ho preso ufficialmente possesso! Sì, e il suo nuovo nome è: Dekarolandia. Finalmente è sorta.
Vabè, cazzate a parte (per quanto mi è possibile) vi racconto quest’ultima settimana. Da San Josè, dove non c’era un granché da vedere, ho raggiunto Aparicio a Playa Montezuma, un piccolissimo villaggio sulla punta della penisola di Nicoya, di nuovo sul lato Pacifico, che, come saprete, è tutt’altro che pacifico, e infatti le sue spiagge sono amate soprattutto dai surfisti. In seguito ci siamo spostati in un altro villaggio lì vicino: Playa Santa Teresa. Non molto da raccontare: spiagge, mare, ozio, insomma “pura vida” come dicono qui.
A volte sugli alberi c’erano scimmie che emanavano inquietanti ruggiti, tipo leoni, mentre ci lasciavano cadere in testa frutta mangiucchiata.
Dalla costa siamo andati verso l’interno, a Monteverde, dove mi trovo ora. E’ una cittadina a circa 1500 metri d’altitudine, in mezzo a boschi pieni di uccelli di varie specie e la foresta pluviale.
Ma basta chiacchere, lasciamo parlare le immagini (stanotte non me ne tiene tanto di scrivere).
Una spiaggia di Puerto Viejo, sul lato Atlantico in Costa Rica.
Un motociclista a Purto Viejo. Ma tanto abbiamo capito tutti chi è realmente.
Un amico di William Burroughs, qui siamo oltre le pulsar, durante un recente viaggio interstellare.
Il Costa Rica ha una varietà straordinaria di piante e animali.
Questo è il tipico bradipo del Costa Rica. Pigrissimo, se ne sta perennemente appeso a un tronco d’albero.
A San Josè, la capitale del Costa Rica
San Josè di notte, sotto la pioggia.
Montezuma era strapiena di questi granchi neri e rossi con le chele viole.
Surfisti fra Mal Pais e Playa Santa Teresa.
Quasi al tramonto, Santa Teresa.
Aparicio e Indica. Questo tipo di cane mi fa sempre venire in mente la frase del sergente di Full Metal Jacket “Sei talmente brutto che sembri un capolavoro d’arte moderna!”
Aparicio ormai definitivamente innamorato di Indica. A presto le nozze.
Interno di un tronco a Monteverde.
Bene, domani mi separo di nuovo da Aparicio, che ha poco tempo e vuole andare al più presto in Nicaragua, dove dovrei raggiungerlo fra meno di una settimana. Io invece proseguo verso il vulcano Arenal.
Alla prossima e pura vida!
Grazie per i tanti commenti, rispondo velocemente.
Ciao Luigi! Da quanto tempo! Tiziano sta a Cassino, l’ho visto poco prima di partire.
Ciao Luca! No, non è il mango…
Ciao Lala! Sì… è la rana! Infatti ci avevano raccomandato di non toccarla perché velenosa, ma non abbiamo resistito a prenderla fra le mani. Speriamo però che stavolta Dio non la faccia così tragica come con la mela, e che cavolo! E che sarà mai?! Nel governare un universo ci vuole pure un po’ di pazienza, no?
Ciao Peppe. Il costume è bello.
Un saluto anche a zia Marina che ha messo un paio di commenti, però in post vecchi. Non è il mio aspetto o atteggiamento ad attirare i poliziotti, è il fatto che pare come se un italiano in Colombia non può viaggiare, può solo trafficare (parafrasando un po’ Massimo Troisi).
Il premio miglior commento va a… boh, facciamo Giuseppe, un po’ a caso.
Situazione in testa invariata… Lala ancora in vantaggio mentre Piergiorgio 2 sta usando la tecnica di fingere indifferenza per lanciare la zampata vincente al momento giusto bene bene.